Liverpool scintillante e sempre più padrone della Champions. Real annichilito ad Anfield
Non c’è mai stata partita.
Era prevedibile che i Blancos di Carlo Ancelotti, rabberciati e incerottati, potessero soffrire ad Anfield contro una delle squadre attualmente più dominanti del panorama europeo. Non era però ipotizzabile che il Real Madrid, a parte il rigore malamente sbagliato da Mbappé, non riuscisse a costruire lo straccio di un’azione da gol su azione ragionata, contro le sette-otto occasioni clamorose collezionate da un Liverpool straripante in versione deluxe.
Certe assenze possono "disinnescare" perfino il Real Madrid
La gara di Anfield, che se non fosse stato per il solito ottimo Courtois e per il rigore spedito sul legno da Salah sarebbe potuta finire con uno scarto ben maggiore a favore dei Reds, ha dimostrato che anche una grandissima squadra, di fronte a determinate assenze, paga pesantemente pegno. Il Real non poteva permettersi di concedere Carvajal, Alaba, MiIitao, Rodrygo, Vinicius e Tchouameni a un avversario che, specialmente davanti al proprio pubblico, sa essere travolgente e incontenibile dalla cintola in su.
Il Liverpool attuale è una perfetta sintesi tra Klopp e Slot
Questo Liverpool è la sintesi perfetta tra le idee del predecessore Klopp e quelle dell’allenatore attuale Arne Slot: ha mantenuto la verticalità devastante e i ritmi vorticosi che caratterizzavano la gestione del tecnico tedesco, coniugandoli con una fase di palleggio e di costruzione più ragionata e brillante. Ora i Reds rifulgono e rubano gli occhi sia per la loro capacità di affondare in profondità a mille all’ora che per il loro virtuoso fraseggio corto.
Il Real deve imparare a diventare una squadra... senza l'aiuto di Kroos
Il nuovo Real, fino a questo momento, non ha ancora dato l’impressione di essere un collettivo. L’assenza di Kroos, che non solo aggiungeva fosforo e immensa qualità a centrocampo ma dettava anche i tempi della manovra, fungendo da autentico metronomo della squadra, sta incidendo più del previsto. Pesa inoltre l’impatto tutt’altro che irresistibile di Kylian Mbappé con l’universo madridista, figlio – forse – anche di una posizione (quella di centravanti) non del tutto congeniale al fenomeno francese. Sta di fatto che tre sconfitte su cinque gare di Champions League per la Casablanca sono veramente troppe. E, sullo sfondo, incombe il delicatissimo appuntamento del Gewiss Stadium con la super Atalanta del Gasp…