Zazzaroni: "Non capisco l'immobilismo del Milan, serve qualcosa di forte"
Ivan Zazzaroni, direttore de Il Corriere dello Sport, commenta le tante difficoltà del Milan: "Ma cosa sappiamo di questo Milan? Che è di Cardinale, anche grazie ai denari prestati dal fondo Elliott di Singer in the rain (su Milanello piove troppo spesso ultimamente); Elliott che non ha intenzione di tornare e aspetta che a fine agosto gli vengano restituiti i 675 milioni interessi inclusi. E sappiamo, so che lo stesso Cardinale ha affidato la gestione tecnica a Ibra che ogni tanto va per montagne e vallate. So anche che Furlani c’è e non si vede, se non allo stadio dove il tifoso che è in lui si gallianizza, ma solo nell’esultanza. So soprattutto che Fonseca combatte da settimane una battaglia (persa) contro i pregiudizi della stampa, le distrazioni di alcuni giocatori, l’irritazione degli esclusi, il bipolarismo della squadra.
Non comprendo l’immobilismo della società: non capisco se sia soddisfatta (dubito) oppure delusa e arrabbiata, se il campo le interessi come interessa a Fonseca e ai tifosi. Immagino che qualcosa di forte potrebbe accadere solamente se la squadra dovesse perdere il contatto con la zona Champions, più che con la Champions stessa: in fondo otto partite sono garantite e sei già giocate. Si affacciano sospetti di resa? Troppe cose inspiegabili hanno
accompagnato la partenza di questa stagione, in primis la bocciatura di Lopetegui imposta dai social. Ho letto che ci sarebbe un accordo per procrastinare la restituzione del debito con Elliott (rifinanziare è una scelta, non una necessità) e allora mi domando: fino a quando non apparterrà tutto al Cardinale,
il Diavolo è condannato ad agitarsi nel limbo? Il Milan è un’ottima occasione per farsi tante domande".