L'Inter insegue la solidità europea
L'edizione odierna de La Repubblica si sofferma sui problemi difensivi dell'Inter: Inzaghi ha la stessa difesa della stagione scorsa e anzi un Bisseck con un anno di maturazione in più, eppure i gol al passivo li ha quasi triplicati, passando da una media partita di 0,57 a una di 1,44. Però in Champions la porta è ancora invitta: significa che i nerazzurri non hanno affatto disimparato a difendere (e come potrebbero?) ma che lo fanno con dovizia di particolari solamente quando ne hanno voglia, e la musichetta della coppa ne mette sempre tanta. È il tasto su cui ha battuto Inzaghi, che troppe volte ha visto, in questo scorcio di stagione, una pigrizia generale (quindi non solamente dei difensori) nei confronti del sacrificio, che è alla base di ogni efficace meccanismo difensivo. Può essere, però, che infittendo il turn-over si sia diradata la sintonia tra colleghi, visto che nell’anno dello scudetto il terzetto Pavard-Acerbi-Bastoni era inalienabile mentre adesso viene scomposto quasi a ogni partita (c’entra anche l’infortunio di Acerbi, che rientrerà domenica contro il Venezia) e i mattoncini della ricomposizione non sempre vanno perfettamente al loro posto.