Borussia Dortmund, una squadra votata allo spettacolo e al calcio verticale. Ma serve più solidità difensiva
Un avvio di Champions League col botto e… con riserva.
Una macchina da gol
Il Borussia Dortmund del giovanissimo tecnico ed ex calciatore Nuri Sahin, rinnovato dopo l’ultima campagna acquisti post-finale di Champions, è una macchina da gol e da spettacolo. Squadra giovane e arrembante, fa del calcio d’attacco e della ricerca esasperata e sistematica della verticalità le sue caratteristiche principali. Attenzione, però: in fase difensiva concede tanto, per non dire troppo. Tanto che in Bundesliga, dopo sei giornate, ha già perso due partite e si trova attualmente al settimo posto in classifica.
Sei punti su sei in Champions League, ma dal peso specifico relativo
Le due convincenti vittorie in Champions sono arrivate al termine di due sfide molto diverse fra di loro. Il 3-0 esterno rifilato ai belgi del Club Brugge è forse un po’ bugiardo. La gara è stata equilibratissima fino a un quarto d’ora dalla fine, e tanto i padroni di casa quando i gialloneri avevano sfiorato più volte il gol del vantaggio prima che il ciclone-Bynoe Gittens si abbattesse sullo stadio Jan Breydel di Bruges.
Di segno totalmente opposto il 7-1 casalingo affibbiato in Germania al povero Celtic Glasgow: gli scozzesi si candidano a diventare la squadra materasso della Champions, per cui la pur brillante vittoria dei tedeschi non può suscitare eccessivi entusiasmi. Anche se nella gara del Westfalenstadion si sono messi in mostra tanto alcuni nuovi acquisti (a partire dal bomber guineano Guirassy, protagonista di un avvio di stagione da incorniciare sia in Germania che in Europa) quanto “vecchie” (ma pur sempre giovanissime) frecce, come il talentuoso Karim Adeyemi.
Il Borussia è atteso da test più impegnativi
In definitiva servono test più probanti - che arriveranno ben presto - per stabilire quali siano le reali potenzialità del Borussia Dortmund. L’undici di Sahin appare come una banda di ragazzi terribili capaci di mettere a ferro e fuoco qualsiasi retroguardia ma, al contempo, ancora alla ricerca di quell’equilibrio tattico e di quella costanza di rendimento che sono indispensabili per ben figurare in Champions.