Lazio e Atalanta, un pari-spettacolo e un tempo per parte. La striscia di vittorie consecutive della Dea si ferma a quota 11
La classica partita dai due volti.
All'Olimpico un tempo per parte
Lazio e Atalanta si dividono la posta giocando entrambe una gara gagliarda e tenace, confortata dall’elevata qualità tecnica dei rispettivi organici. Alla fine il pareggio è sacrosanto perché i capitolini si sono fatti nettamente preferire nel primo tempo, mentre nella ripresa un’arrembante Atalanta ha trovato meritatamente l’1-1 e forse, se il match fosse proseguito per altri dieci minuti, sarebbe riuscita a completare la rimonta.
Avvio a tutto gas dei biancocelesti
L’undici di Baroni, ancora scottato dal cocente 0-6 interno subito due settimane fa dall’Inter, è partito a mille all’ora, sfidando (e, almeno nel primo tempo, superando) la Dea proprio sul suo terreno privilegiato: quello del ritmo e dell’intensità. Probabilmente i ragazzi di Gasperini non si aspettavano un approccio così rabbioso da parte di Guendouzi e compagni, che hanno chiuso gli ospiti nella loro metà campo sfiorando il gol in almeno tre occasioni (strepitoso Carnesecchi su Castellanos) prima di passare in vantaggio grazie alla zampata ravvicinata di Dele-Bashiru.
Come detto, sono stati i ritmi forsennati imposti al match dalla Lazio a mandare in tilt l’Atalanta, che ha vacillato e solo nel finale di frazione è riuscita ad alzare un po’ il suo baricentro. Da segnalare un Rovella imperiale e, dall’altra parte, un Charles De Ketelaere spento e un po’ immalinconito.
Nella ripresa è cambiato tutto
Nella ripresa la gara ha cambiato radicalmente volto. Era oggettivamente difficile immaginare che i biancocelesti potessero mantenere quell’intensità e quella ferocia agonistica per tutti i novanta minuti. E infatti la Dea, anche e soprattutto coi soliti cambi-deluxe di Gasperini (dentro nel corso del secondo tempo Cuadrado, Samardzic, Zaniolo e Brescianini), si è insediata nella metà campo laziale e ha iniziato a mietere palle gol. Soprattutto Cuadrado di testa su cross di Bellanova e Lookman tre volte (clamorosi il palo colto a un metro dalla porta di Provedel e il successivo salvataggio proprio sulla linea) hanno fatto gridare al gol, giunto solo all’88’ grazie a Brescianini, smarcato davanti alla porta sguarnita dal solito Lookman. Per la verità in un paio di circostanze la Lazio ha sfiorato il raddoppio in contropiede, impegnando severamente Carnesecchi in particolare con Dia, ma l’1-1 è il risultato corretto tra due compagini che si sono sfidate senza esclusione di colpi e fino all’ultima stilla di sudore.
Dea ancora prima in classifica
Si interrompe così la - straordinaria - striscia di vittorie consecutive dei bergamaschi (11), ma la Dea conserva il primo posto in classifica con una lunghezza di vantaggio (e una gara in più giocata) sull’Inter.