Ancelotti sulla graticola a Madrid. Ma Carletto è davvero, come dicono alcuni, "fortunato"? La verità è che...
Si rincorrono da più parti le voci di un Carlo Ancelotti tornato in discussione al Real Madrid. Qualcuno ha già addirittura ventilato il nome di Santiago Solari quale possibile sostituto del tecnico italiano, qualora le cose nelle prossime partite non dovessero andare per il verso giusto.
Ma si tratta di rumours giornalistico-sensazionalistici o di “soffiate” con un fondo di verità? Perché ipotizzare un licenziamento di un allenatore come Ancelotti, per giunta a questo punto della stagione col Real in piena corsa per tutti gli obiettivi, è quantomeno azzardato.
Real poco spettacolare e ancora orfano del miglior Mbappé
L’ex tecnico rossonero pagherebbe un gioco poco convincente, un inserimento – quello di Mbappé – ancora non perfettamente riuscito nei meccanismi della Casablanca e un atteggiamento in certe gare fin troppo prudente. Ad Anfield, contro il Liverpool, pur riconoscendo le tante assenze che hanno condizionato la formazione iniziale le Merengues sono parse troppo rinunciatarie e votate quasi unicamente alla giocata di rimessa. Quando vengono fornite queste prestazioni un pubblico come quello madridista, terribilmente esigente e amante del calcio d’attacco, storce la bocca.
Ma Ancelotti è (o è stato) davvero "fortunato"?
Qualcuno si interroga sulla figura di Carlo Ancelotti e sull’importanza della sua presenza sulla panchina del Real. Il tecnico emiliano è stato “accusato” più volte, nonostante le tantissime vittorie ottenute, di essere “fortunato” e di venire talvolta premiato aldilà dei propri meriti. Ora che le cose vanno meno bene in tanti puntano il dito contro di lui, ritenendolo il responsabile del gioco non entusiasmante, votato più all’esaltazione delle qualità del singolo che all’armonia del gioco collettivo, della Casablanca.
La verità sta nel mezzo
Dove sta la verità? Come spesso, in questi casi, a metà strada. Il buon Carletto è tecnico navigato e di buon senso, abilissimo a tirare fuori il centodieci per cento da tutti i suoi interpreti sia sotto il profilo tattico che dal punto di vista caratteriale. Detto questo, le tre Champions del suo Real sono oggettivamente state baciate (anche) dalla buona sorte. In che modo? Sotto forma di errori clamorosi commessi dagli avversari proprio nei momenti-chiave delle gare decisive (si pensi alle paperissime di Neuer e Donnarumma), di reti segnate nei secondi conclusivi (vedi il gol di Sergio Ramos nella finale di Lisbona con l’Atletico Madrid) e di rimonte straordinarie, specie al Bernabeu, nelle quali un pizzico di fortuna si è sommato all’encomiabile “garra” dei Blancos.
Assurda, in ogni caso, l'idea di esonerare Carletto
In definitiva, per vincere così tanto la mano santa della dea bendata (che non è affatto un demerito) può, a volte, giocare un ruolo significativo. Ma pare ridicola anche solo l’idea di esonerare Ancelotti a novembre. Anche perché le alternative non garantirebbero certo l’esperienza e la capacità gestionale del mister di Reggiolo.