Juve, dal City al Venezia una trasformazione degna di Dr. Jekyll e Mister Hyde. Thiago Motta, gli alibi cominciano a scarseggiare...

Juve, dal City al Venezia una trasformazione degna di Dr. Jekyll e Mister Hyde. Thiago Motta, gli alibi cominciano a scarseggiare...TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 00:27Champions Insights
di Matteo Bordiga

Far seguire a una vittoria per 2-0 in Champions League contro il Manchester City un pareggio per 2-2 (strappato tra l’altro proprio all’ultimo respiro) contro il Venezia ultimo in classifica? Missione compiuta.

La Juventus di Thiago Motta, in campionato, sembra non riuscire mai a decollare. L’ennesimo pareggio stagionale, questa volta del tutto inatteso, raffredda le ambizioni bianconere e certifica, forse definitivamente, che la Vecchia Signora non è ancora pronta per occupare stabilmente le posizioni di testa in serie A. 

Juventus deludente contro un Venezia coraggioso

All’Allianz Stadium si è vista una squadra scarica, priva di mordente, incapace di andare oltre un fraseggio sterile e spesso fine a sé stesso. Per contro, il Venezia di Di Francesco – come da copione – è sceso in campo con l’intento bellicoso di provare a giocarsi la partita, senza fare barricate ma proponendo uno schieramento dichiaratamente offensivo, con due mezze punte e un attaccante. Il match è stato sostanzialmente equilibrato, e alla fine il risultato di parità ne fotografa fedelmente l’andamento. Forse i bianconeri si sono illusi troppo presto di aver risolto la pratica, grazie al gol iniziale di Gatti sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ma il Venezia ha creato più volte i presupposti per trovare il pareggio, raggiunto meritatamente nella ripresa con una bella azione corale finalizzata da Ellertsson. Poi, in un frangente della gara in cui si registravano continui capovolgimenti di fronte e la sensazione era che potesse succedere qualsiasi cosa, proprio i lagunari hanno piazzato, con Idzes, il colpo a effetto del 2-1.

Il veleno è nella coda: rigore del 2-2 opinabile?

Nel caravanserraglio finale la Juve ha pareggiato più di rabbia e di “pancia” che attraverso il gioco. Rigore (discutibile, dato che nel pomeriggio non ne era stato concesso uno simile al Cagliari contro l’Atalanta) segnato da Vlahovic e tutti a casa per il 2-2 definitivo.

La compattezza dei lagunari ha messo in crisi una Juve sbiadita

Ora, aldilà delle ripercussioni sulla classifica di questo ennesimo, deludente pareggio, il punto è che la Juventus deve imparare a essere più concreta e incisiva quando è chiamata a fare la partita. Contro il City Madama si è potuta permettere di lasciare il pallino del gioco in mano agli avversari, colpendo chirurgicamente negli spazi che gli inglesi lasciavano dalla metà campo in giù. Il Venezia invece è rimasto compatto per novanta minuti (pur non rinunciando mai a giocare) e ha imbrigliato una Vecchia Signora sdentata e inconcludente.

Cara Juve, per coltivare sogni di gloria – in ambito nazionale – servono ben altro spessore tecnico-tattico e ben altra continuità di prestazioni.