Per l'Atalanta impegno-rebus contro un Parma criptico come un quadro di De Chirico

Per l'Atalanta impegno-rebus contro un Parma criptico come un quadro di De ChiricoTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 19:00Champions Insights
di Matteo Bordiga

Una trasferta insidiosa contro un avversario che, quest’anno, assomiglia a un vero e proprio enigma dechirichiano.

Le due facce del Parma di Pecchia

L’Atalanta di Gasperini, lanciatissima in campionato dopo le ultime, brillanti affermazioni, affronterà al Tardini il Parma di Fabio Pecchia. E sarà una vera e propria prova di maturità per i nerazzurri bergamaschi, ma molto dipenderà anche dalla versione del Parma che scenderà in campo domani sera davanti al proprio pubblico. A volte gli emiliani hanno sfoderato prestazioni scintillanti e convincenti, grazie alle quali hanno messo in enorme difficoltà - e battuto - formazioni assai più blasonate. Altre volte, denunciando soprattutto una vulnerabilità difensiva a dir poco preoccupante, hanno concesso campo e occasioni da gol a profusione agli avversari, perdendo sfide ampiamente alla propria portata.

Per centrare i tre punti servirà la Dea vista al Maradona contro il Napoli

Se domani dovesse presentarsi il Parma dei giorni migliori, per la Dea potrebbe essere dura portare a casa i tre punti. Gasp dovrà fare a meno di Zappacosta e Kolasinac, e la sensazione è che il tecnico di Grugliasco questa volta relegherà in panchina De Ketelaere (per preservarlo in vista dell’impegno di Champions League contro lo Young Boys) per schierare dal primo minuto Samardzic in avanti assieme a Lookman e a Retegui. Per capirci, ai nerazzurri servirà esprimersi esattamente come hanno fatto a Napoli contro l’undici di Conte - con coraggio e intraprendenza, ma anche con sagacia tattica - per prevalere sull’undici di Pecchia, motivato dalla necessità di riscattare un avvio di stagione fin troppo altalenante. Gasp non potrà fare calcoli: in questo momento sia il campionato che la Champions League sono prioritari per la sua Dea. E, sia contro il Parma che contro lo Young Boys, la parola d’ordine dovrà essere una sola: qualità. Possibilmente accompagnata dalla personalità e dalla mentalità tipica della grande squadra, che gli orobici stanno sempre più acquisendo, negli anni, a livello nazionale e internazionale.