Ahi, Milan! Così non va. A Firenze, come a Leverkusen, i rossoneri hanno sbagliato l'approccio alla partita. Tardiva la reazione nella ripresa

Ahi, Milan! Così non va. A Firenze, come a Leverkusen, i rossoneri hanno sbagliato l'approccio alla partita. Tardiva la reazione nella ripresaTUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 7 ottobre 2024, 18:42Champions Insights
di Matteo Bordiga

Eh, no, caro vecchio Diavolo. Così proprio non ci siamo.

I soliti problemi caratteriali

La gara di ieri contro la Fiorentina ha fatto riemergere i soliti problemi, prima di tutto caratteriali, che parevano essere stati spazzati via dalle ottime prestazioni fornite nel derby e nella successiva partita contro il Lecce. Il campanello d’allarme era scattato a Leverkusen, in Champions League: atteggiamento rinunciatario e passivo nel primo tempo, con relativo dominio a tutto campo della compagine tedesca e ricorso a un contropiede estemporaneo e discontinuo.

Ancora una volta sbagliato l'approccio

A Firenze Matteo Gabbia, nel dopopartita, ha parlato di “approccio sbagliato”. Ancora una volta. Esattamente come in Germania martedì scorso. Viene difficile comprendere la ragione per la quale la formazione rossonera - soprattutto in trasferta - lasci spesso l’iniziativa agli avversari in avvio di gara, rischiando così di complicarsi la vita da sola. Anche perché, se dalla cintola in su il Diavolo ha una notevole varietà di soluzioni e riesce quasi sempre a pungere, la fase difensiva è tutt’altro che inappuntabile. Ieri il secondo gol viola è venuto da un lungo rilancio di De Gea, che ha colto clamorosamente impreparato in primis Tomori.

Quando il Milan alza il baricentro e attacca con continuità sfrutta al massimo il suo potenziale, mettendo in grande difficoltà qualsiasi avversario. Tanto in Italia quanto in Europa. E allora perché giocare d’attesa, se il proprio principale punto di forza è la fase offensiva (specie dopo la soluzione escogitata da Fonseca di collocare Morata, Leao e Pulisic a supporto di Abraham)? A Firenze, come a Leverkusen, Maignan e compagni hanno puntualmente pagato pegno. Al netto dei meriti di una Fiorentina finalmente incisiva in fase di finalizzazione, che sembra aver trovato in Kean-Gudmundsson una coppia d’attacco potenzialmente esplosiva.