Lo strano caso delle squadre spagnole in Champions: l'avvio è tutto in salita. Deludono Real e Atletico Madrid
Fino a non molti anni fa regnavano incontrastate in Europa, approdando sempre - come minimo - alle semifinali della Champions League. E sovente una di loro (leggi Real Madrid o Barcellona) alzava il trofeo (magari contro l'Atletico Madrid in finale), suggellando la netta superiorità tecnica del calcio iberico a livello internazionale.
Le partenze a rilento di Barcellona e Real Madrid: due storie diverse
Il Real, per la verità, ha continuato a vincere spesso e volentieri anche nelle ultime edizioni. Ma quest’anno le formazioni spagnole impegnate in Champions sono partite col freno a mano tirato, all’insegna della discontinuità. Un avvio in sordina, anche da parte delle stesse “merengues” campioni uscenti, che per certi versi sorprende. Se infatti il Barcellona ha perso la prima gara contro il Monaco principalmente per via dell’espulsione al 10’ di García, riscattandosi poi nel successivo match vinto per 5-0 contro lo Young Boys, diverso è il discorso per il Real e l’Atletico Madrid. I Blancos, infatti, già avevano parzialmente stentato nella prima gara contro lo Stoccarda, prevalendo alla fine per 3-1 al Bernabeu ma non senza soffrire. Poi hanno clamorosamente steccato in Francia contro il Lille, sbagliando del tutto l’approccio e scendendo in campo con irritante sufficienza, puntualmente punita dagli onesti mestieranti transalpini (0-1).
Trasferta-shock a Lisbona per l'Atletico
Per non parlare della formazione allenata dal Cholo Simeone. Dopo il buon esordio al Metropolitano col Lipsia (2-1) è arrivato il tracollo in casa del Benfica (0-4). È vero che i lusitani sono tra le schegge impazzite della Champions, ma i Colchoneros biancorossi sono mancati proprio in quella che è da sempre la loro prerogativa principale: l’equilibrio tattico e la capacità di restare comunque in partita fino alle fine, anche nelle giornate più storte.
Il Girona non convince
Infine la matricola Girona, compagine che l’anno scorso ha dato spettacolo in Liga fin quasi a impensierire, in ottica titolo, la Casablanca di Carlo Ancelotti. Se la sconfitta (0-1) subita in Francia col PSG, peraltro molto sfortunata e forse immeritata, poteva essere messa in preventivo, il rovescio interno con l’abbordabile Feyenoord (2-3) lascia quantomeno perplessi, e assottiglia di parecchio le chance di qualificazione.
Insomma, le truppe iberiche battono un po’ la fiacca. Resta da vedere se, nel prosieguo della competizione, il calcio spagnolo tornerà ai precedenti fasti confermandosi, assieme a quello inglese, il più tecnico e performante d’Europa.