Si scrive Bologna, si legge Fiorentina: l'undici di Italiano ricorda la Viola dell'anno scorso. Manca concretezza nel chiudere l'azione
Dalla spumeggiante, anche se sfortunata, prestazione di Anfield contro il Liverpool al grigiore dello 0-0 interno contro il Parma nel derby emiliano del Dall’Ara.
La "pareggite" dei felsinei
Il Bologna di Italiano, in Italia, è afflitto dalla “pareggite”: ben cinque segni X nelle prime sette giornate di campionato, molti dei quali rimediati tra le mura amiche. Due sono le osservazioni che si possono fare a proposito del rendimento dell’undici felsineo: la prima è che la cessione di Zirkzee, evidentemente, non è stata ancora metabolizzata. Il giovane Santiago Castro è partito bene in questa serie A, soprattutto sotto il profilo realizzativo, ma gli mancano la classe e la capacità di legare il gioco che aveva l’olandese, uno dei grandi artefici della spettacolare passata stagione dei rossoblù.
Manca spesso l'ultimo passaggio
La seconda è che il Bologna sviluppa una buona mole di gioco, ma non sempre riesce a essere pericoloso con continuità negli ultimi sedici metri. Contro il Parma non è bastata nemmeno l’espulsione di Coulibaly, in avvio di ripresa, per spalancare a Orsolini e compagni le porte del primo successo casalingo. Qualcosa gli uomini di Italiano hanno creato, ma non abbastanza. E al tecnico siciliano sarà sembrato di rivedere i fantasmi delle ultime stagioni vissute a Firenze: calcio fraseggiato, ottima impostazione di gioco ma poca concretezza nel chiudere l’azione.
Un calendario europeo abbordabile
Tuttavia gli emiliani hanno ancora la possibilità di ben figurare (e, chissà, magari anche di strappare la qualificazione) in Champions League. Osservando il calendario europeo si nota che i prossimi avversari sulla strada verso gli ottavi di finale saranno l’Aston Villa, il Monaco, il Lilla, il Benfica, il Borussia Dortmund e lo Sporting Lisbona. Nel sorteggio, insomma, sarebbe potuta andare peggio. L’undici di Italiano può ancora dire la sua nella massima rassegna continentale, a patto che ritrovi quella concretezza e quell’incisività in avanti che gli farebbero fare il salto di qualità. La spigliatezza in fase di palleggio e di costruzione non basta: servono anche cattiveria e risolutezza in area avversaria.