Gasp, ma ne valeva davvero la pena? Per far riposare i titolari hai "snobbato" una possibile finale di Supercoppa...
Nel day-after di Inter-Atalanta il pensiero corre ancora alle scelte a dir poco singolari compiute da Gian Piero Gasperini.
Fatale soprattutto la rinuncia a Ederson
Nel dopopartita il tecnico bergamasco si è molto lamentato della direzione di gara dell’arbitro Chiffi, invocando un presunto fallo su Scalvini in occasione del primo gol di Dumfries e, nella stessa azione, il fuorigioco attivo di un giocatore dell’Inter. Né il fallo né l’offside in realtà sembravano esserci, ma il punto è un altro: se, nell’ottica di far ruotare gli attaccanti, gli inserimenti dal primo minuto nella formazione titolare di Samardzic e di Zaniolo potevano anche avere un senso, rinunciare a un centrocampista dello spessore tecnico e del dinamismo di Ederson è stato un peccato mortale per la Dea.
Lo si è visto molto chiaramente nel secondo tempo quando, inserito lo stesso Ederson, la squadra bergamasca – pur lasciando inevitabilmente spazio alle micidiali ripartenze interiste – ha conquistato metri a centrocampo e ha stabilmente preso possesso della metà campo interista, lanciando l’assalto alla porta di Sommer nel tentativo, almeno, di riaprire il match.
La Supercoppa non era la priorità per la Dea
Sempre nelle interviste post-gara Gasp ha dichiarato che il suo intento non era certo quello di proporre una formazione sperimentale e non competitiva (“non ho mica messo in campo la primavera”), ma di dare respiro ai titolari che saranno chiamati a giocare un gran numero di partite nelle prossime settimane. Vero, ma è difficile non interpretare le sue scelte come la dimostrazione del fatto che la priorità, per l’Atalanta, non era certo questa Supercoppa.
La Dea ha le qualità tecniche e tattiche per mettere in crisi (e per battere) qualsiasi avversario. Inter compresa, nonostante le sconfitte rimediate nelle ultime uscite contro il Biscione. Ma ha bisogno di esprimersi al cento per cento delle sue potenzialità, e in questo momento gente come Lookman, De Ketelaere e Ederson non può sedersi in panchina in una serata di gala che vale una possibile finale. A meno che, per l’appunto, quella finale non sia affatto il traguardo stagionale più ambito dalla Dea…