Il miglior City è sempre un miraggio, ma contro il Leicester si è riaccesa la lampadina: cosa funziona e cosa ancora non va (2)
Le noti dolenti anche in casa del Leicester, ancora una volta, provengono dalla fase difensiva.
La difesa del City è sempre un disastro: Vardy l'ha graziata
È stato infatti solo un caso fortuito se Vardy e compagni non hanno messo a segno almeno due o tre gol. Da ricordare il fallo da rigore di Ortega sullo stesso Vardy (sarebbe stato penalty al cento per cento, ma per fortuna di Pep il bomber del Leicester si trovava in fuorigioco per questione di centimetri), i due pali colti da Vardy e da Buonanotte, l’erroraccio di un Gvardiol totalmente fuori giri che ha liberato ancora una volta Vardy davanti al portiere in posizione defilata (bravo nell’occasione Ortega a chiudere lo specchio) e diverse altre occasionissime malamente sciupate dalle Foxes.
Agli errori "di concetto" e di reparto si affiancano gli svarioni dei singoli
Il problema è sempre lo stesso: la retroguardia alta del Manchester City viene puntualmente presa di infilata con dei banalissimi lanci dalle retrovie. Inoltre i singoli (Gvardiol su tutti) complicano ulteriormente la situazione commettendo errori individuali – appoggi all’indietro corti o avventati, coperture clamorosamente sbagliate, marcature blande – che mandano gli avversari all’uno contro uno col portiere.
Insomma, ora il gioco d’attacco di Bernardo Silva e compagni appare più fluido e imprevedibile, ma finché la difesa non ritroverà sicurezza e automatismi per Guardiola ci sarà sempre da tremare. Tanto contro il Paris Saint Germain (prossimo avversario in Champions League in quella che sarà una sorta di gara-spareggio in ottica qualificazione ai playoff per gli ottavi) quanto contro l’ultima della classe in Premier League.