Inter, contro il Como niente fuochi d'artificio. Ma il 2-0 è prezioso, anche se forse un po' largo

Inter, contro il Como niente fuochi d'artificio. Ma il 2-0 è prezioso, anche se forse un po' largoTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:05Champions Insights
di Matteo Bordiga

Una vittoria importante e forse anche un po’ più larga rispetto a quanto Thuram e compagni avrebbero meritato. Ma il 2-0 col quale l’Inter ha liquidato il Como è un risultato che trova la sua spiegazione nella solidità dei nerazzurri (soprattutto dalla cintola in giù) e nelle difficoltà palesate dai lariani nel finalizzare la discreta mole di gioco costruita sia nel primo che nel secondo tempo.

L'Inter non ha brillato contro un Como ben messo in campo

Non è stata una giornata brillante per la formazione di Simone Inzaghi, meno debordante e meno spettacolare del solito. Merito (anche) di un Como quadrato e bene organizzato, che ha sempre cercato di ribattere colpo su colpo e che, dopo una prima frazione estremamente equilibrata, è capitolato solo su calcio da fermo (colpo di testa di Carlos Augusto su azione da corner). Proprio dai calci piazzati sono arrivati alcuni tra i maggiori pericoli per gli uomini di Fabregas, che non hanno mai abbassato troppo il baricentro e dunque non hanno subito alcun assalto all’arma bianca da parte dei nerazzurri. Non a caso Reina, nei novanta minuti, non è stato particolarmente impegnato. Tra parentesi, l’estremo difensore spagnolo non è parso irreprensibile sul raddoppio di Thuram, che l’ha bucato sul suo stesso palo proprio a fil di sirena mettendo in ghiaccio la partita.

Le note liete vengono dalla fase difensiva dei nerazzurri

Le note liete per l’Inter, come si diceva, vengono soprattutto dalla fase difensiva: il Como disponeva di elementi pericolosi e talentuosi (su tutti Nico Paz), che però - un po’ a causa della scarsa pulizia tecnica mostrata al momento di effettuare l’ultimo passaggio, un po’ per via dell’ottima organizzazione della retroguardia di Inzaghi - raramente hanno impensierito Sommer.

In una serata non certo pirotecnica, l’Inter può accontentarsi. Perché una grande squadra deve sempre essere capace di venire a capo delle partite anche quando l’avversario gliele “incarta” e quando i suoi uomini migliori (vedi Lautaro Martinez) vivono una giornata anonima.