Inter, tre punti di platino contro un Arsenal inconcludente. Ma pesa quel rigore non fischiato a Sommer...
Aveva tutte le carte in regola per essere una grande sfida. Ebbene, non lo è stata.
Una partita tecnicamente al di sotto delle aspettative
Inter-Arsenal 1-0 ha deluso le aspettative. Non quelle di Simone Inzaghi, però, il quale si porta a casa tre punti di platino che, con ogni probabilità, spalancheranno all’Inter le porte degli ottavi di finale di Champions League. La vittoria dei nerazzurri, infatti, in ottica classifica è a dir poco cruciale: con dieci punti dopo quattro partite, e un calendario non impossibile da qui alla fine della prima fase, il passaggio al turno successivo è potenzialmente ipotecato.
Ottimo avvio dell'Inter, poi Arsenal (sterile) padrone del campo
Ma torniamo al match. L’Inter l’aveva approcciato con la giusta aggressività, mettendo subito alle corde i Gunners. Poi, dopo l’occasionissima di Dumfries, piano piano gli inglesi hanno guadagnato campo, ma hanno messo in mostra una caratteristica che li ha contraddistinti per tutta la serata: un’evidente sterilità ed evanescenza negli ultimi venti metri. Havertz e compagni palleggiavano bene fino alla trequarti, poi tentavano di allargare il gioco a sinistra per Martinelli e a destra per Saka (quest’ultimo in giornata decisamente negativa: è stato disastroso su buona parte dei palloni giocati), ma senza trovare sbocchi significativi. La stessa Inter, dopo l’avvio a tutta birra, si è messa in modalità “attesa e ripartenza”. E allora una gara del genere avrebbe potuto sbloccarsi solo con un episodio, che nella fattispecie ha arriso a Simone Inzaghi: il (netto) calcio di rigore che Calhanoglu ha trasformato senza problemi al tramonto del primo tempo.
Il rigore su Merino negato ai Gunners
Va però fatta un’osservazione: in precedenza Sommer, uscendo di pugno, aveva chiaramente colpito Merino, il quale di testa l’aveva anticipato. Né l’arbitro né il VAR avevano ritenuto da rigore l’intervento in ritardo del portiere svizzero, ma la sensazione è che la massima punizione potesse starci eccome.
Inglesi all'arrembaggio, ma senza mordente, nella ripresa
Nella ripresa si è assistito a un assalto continuo, ma piuttosto monocorde, degli ospiti: una continua e stucchevole ragnatela di passaggi, pur contro un’Inter molto chiusa, mai conclusa da un’iniziativa personale o da un tiro dalla distanza. La Beneamata si è difesa con ordine ed è sempre stata impeccabile sulle palle alte: decine di cross sono infatti spiovuti in area dalle fasce, più ben quattordici corner battuti dall’Arsenal.
In definitiva, non è stata una partita entusiasmante perché dopo essere passata in vantaggio l’Inter ha pensato quasi solo a difendersi (peraltro facendolo benissimo), mentre l’Arsenal ha mostrato un buon impianto di gioco ma scarsissima consistenza in fase di finalizzazione. E allora la differenza, in fin dei conti, l’hanno fatta un rigore (assegnato) e un altro rigore (colpevolmente non visto dalla squadra arbitrale).