Milan e Juve, che disastro! Sergio Conceicao, questa squadra è un roller coaster senza identità...

Milan e Juve, che disastro! Sergio Conceicao, questa squadra è un roller coaster senza identità...TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 00:50Champions Insights
di Matteo Bordiga

Due prestazioni sconcertanti.

Milan e Juve, il problema è... nella testa

Milan e Juventus, nell’ultima giornata della fase-campionato, hanno fatto chiaramente capire perché non faranno molta strada in questa Champions League. Rossoneri e bianconeri sono attanagliati da problemi tecnicamente e tatticamente diversi, ma hanno in comune una “tara” che ne pregiudica la competitività a livello europeo: la mancanza di personalità.

A volte l’approccio alle partite è quello giusto (si pensi alla Juve vista contro il Lipsia o contro il Manchester City e al Milan dominante del Bernabeu), altre volte l’atteggiamento passivo, timido e rinunciatario spalanca al Diavolo, ma anche alla Vecchia Signora, le porte dell’inferno.

A Zagabria un primo tempo sulla falsariga di quello di Leverkusen

A Zagabria il Milan aveva la clamorosa occasione di chiudere il mega-girone tra le prime otto, accedendo così direttamente agli ottavi di finale. Contro un avversario tutt’altro che irresistibile, anzi tecnicamente molto inferiore. Una sfida giunta al culmine di un calendario - dopo la primissima fase terribile contro Liverpool, Bayer Leverkusen e Real Madrid - tutto in discesa per Leao e compagni, non a caso reduci da cinque vittorie consecutive (alcune più meritate di altre, ad essere onesti). E invece cosa succede? Che i meneghini contro la Dinamo Zagabria scendono in campo esattamente come a Leverkusen. Pavidi, remissivi, incerti e tremendamente “fallosi” dal punto di vista tecnico. Emblematici al riguardo il gol letteralmente regalato a Baturina, con lo scivolone in fase di impostazione di Gabbia, e l’espulsione di Musah nel primo tempo: tutti segnali di una squadra scesa in campo senza testa e senza concentrazione.

Per raggiungere (immeritatamente) il pareggio ci è voluta una papera del portiere croato sul parabilissimo tiro di Pulisic, ma poi è bastato alla Dinamo alzare nuovamente il pressing e cingere d’assalto la metà campo rossonera per riportarsi subito in vantaggio col gran bel diagonale incrociato di Pjaca. A quel punto, scrollatosi di dosso ogni paturnia, il Milan ci ha anche provato, ma senza mordente e con un uomo in meno.

La fragilità mentale di un Diavolo scornato

La sconfitta è, francamente, mortificante. Come non era tutto oro quello che luccicava a Como, anche il 3-2 in rimonta contro il Parma in campionato si è rivelato illusorio. Quella di Sergio Conceicao è una squadra profondamente malata, che alle sue lacune tecniche (specialmente difensive) affianca una fragilità mentale e psicologica che si fa veramente fatica ad associare al nome “Milan”.