Juve, ma che combini? Bianconeri impalpabili e Stoccarda in cattedra: allo Stadium Superman-Perin può solo limitare il passivo

Juve, ma che combini? Bianconeri impalpabili e Stoccarda in cattedra: allo Stadium Superman-Perin può solo limitare il passivoTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:55Champions Insights
di Matteo Bordiga

Sebastian Hoeness, giovane tecnico dello Stoccarda, alla vigilia della sfida contro la Juventus era stato chiaro: “Giocheremo con coraggio cercando di imporre il nostro calcio senza timori reverenziali, per segnare un gol in più degli avversari”.

Uno Stoccarda dominante in lungo e in largo

Viene da dire che i suoi calciatori l’hanno decisamente preso in parola. Di rado, in Champions League, si era vista una squadra più intraprendente e dominante dei “Rossi” di Germania allo Stadium di Torino. Dal primo minuto Demirovic e compagni hanno messo le cose in chiaro, prendendo possesso del campo e assumendo stabilmente l’iniziativa. Già nella prima frazione di gioco Perin, oggi semplicemente stellare, è stato costretto a sfoderare due autentici miracoli per negare il gol ai teutonici, che sbucavano da tutte le parti.

La ripresa è poi proseguita sulla stessa falsariga, anzi le occasioni per gli ospiti si sono moltiplicate: ancora strepitoso Perin due volte e poi glaciale anche sul rigore di Millot, pur calciato non benissimo. Ma pretendere di chiudere con la porta inviolata una partita con un simile andamento era forse troppo per Thiago Motta e i suoi, e alla fine - seppure al 92’ - El Bilal Touré ha trovato la percussione e la stoccata vincente per un sacrosanto 0-1 (che, con un altro portiere al posto di Perin, probabilmente sarebbe stato uno 0-3).  

Enigma-Juventus: quali le ragioni di una prestazione così scialba?

Resta da sciogliere il mistero-Juve. Com’è possibile che i bianconeri, brillanti e convincenti sia col PSV che in trasferta contro il Lipsia, siano stati soverchiati così nettamente dai panzer di Stoccarda proprio sul piano del gioco, ovvero il loro campo di battaglia privilegiato? Una possibile risposta è che Vlahovic e compagni avessero la pancia un po’ piena dopo i sei punti conquistati nelle prime due uscite, e dunque abbiano interpretato la terza sfida in modo più conservativo. Eppure il tridente iniziale schierato dal tecnico bianconero (Vlahovic-Conceicao-Yildiz), un cocktail di esuberanza tecnica, velocità e potenza, prometteva faville. Tuttavia la sensazione era che la Vecchia Signora fosse arrugginita, poco reattiva e soprattutto mentalmente scarica.

Il prossimo appuntamento per i bianconeri è da brividi

Sarà allora il caso di ricaricare le pile il più velocemente possibile: tra una manciata di giorni, a San Siro, andrà in scena il Derby d’Italia contro l’Inter. E quest'ultima versione della Juventus, per una simile notte di gala, non è neppure contemplabile.