Milan, contro il Club Brugge sfida senza ritorno. La chiave di volta per battere i belgi è tutta nell'approccio iniziale

Milan, contro il Club Brugge sfida senza ritorno. La chiave di volta per battere i belgi è tutta nell'approccio inizialeTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:10Champions Insights
di Matteo Bordiga

Alla terza partita di Champions League il Milan è già nelle condizioni di non poter più sbagliare.

Contro il Club Brugge i rossoneri hanno un solo risultato

Se la sconfitta nella gara d’esordio contro lo schiacciasassi-Liverpool, infatti, poteva essere messa in preventivo (anche se non nella dinamica in cui poi è maturata), lo 0-1 subito in casa del Bayer Leverkusen ha notevolmente complicato i piani in ottica qualificazione. Ora il Diavolo, contro il Club Brugge a San Siro, è obbligato a centrare i tre punti per mantenere vive le speranze di approdare agli ottavi, anche alla luce di un calendario che comincerà a strizzare l’occhio solo dalla quinta giornata in poi. Sulla strada di Leao e compagni, infatti, tra un paio di settimane ci sarà un avversario del calibro del Real Madrid, da affrontare al Bernabeu.

I belgi hanno qualità e inventiva a centrocampo

I belgi del Club Brugge, per quanto non dovrebbero certo rappresentare un ostacolo insormontabile, non vanno sottovalutati. Giocano un calcio piacevole e arioso, e soprattutto in mezzo al campo annoverano nelle proprie fila giocatori di grandi qualità tecniche quali il trequartista ex Bologna Skov Olsen (che da quando si è trasferito in Belgio ha iniziato a segnare a grappoli) e il centrocampista-faro e bandiera Hans Vanaken, in forza al club neroblu dal 2015. Il collettivo è indubbiamente la forza dei belgi, che in casa dello Sturm Graz, nell’ultimo turno di Champions, hanno vinto e convinto.

L'approccio alla gara è la chiave per il Milan

Detto questo, la chiave per incamerare i tre punti è semplice: il Milan dovrà riproporre in toto l’approccio mostrato nell’ultimo match di campionato contro l’Udinese. Se quella che scenderà domani sera in campo a San Siro sarà la stessa squadra che, con personalità, rabbia agonistica e idee di gioco ha messo a ferro e fuoco per trenta minuti (prima dell’espulsione di Reijnders) la retroguardia friulana - e non l’undici tremebondo e attendista visto a Leverkusen – la vittoria sarà ampiamente alla portata dei meneghini.