Inter, a Roma vittoria "sporca" strappata col sudore e con sano pragmatismo: proprio ciò di cui aveva bisogno Inzaghi

Inter, a Roma vittoria "sporca" strappata col sudore e con sano pragmatismo: proprio ciò di cui aveva bisogno InzaghiTUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 23:47Champions Insights
di Matteo Bordiga

Si potrà dire di tutto della vittoria conquistata dall’Inter all’Olimpico contro la Roma: che è stata una partita “sporca” e tecnicamente balbettante, che i tre punti sono giunti grazie a due errori evidenti commessi dai giallorossi (clamoroso il primo, di Zalewski, che ha spianato la strada alla ripartenza dalla quale è nato il gol di Lautaro Martinez), che i nerazzurri non hanno brillato dal punto di vista della costruzione del gioco e che non hanno mai dato la sensazione di comandare il match.

La vittoria di Roma è esattamente ciò che serviva all'Inter in questo momento

Nulla da obiettare. Ma il dato di fatto è che un successo di questo tipo, in questo particolare momento della stagione, era esattamente ciò di cui l’undici di Simone Inzaghi aveva bisogno. Anziché dal dominio del gioco, è derivato dalla ritrovata compattezza e solidità difensiva. Da un’abnegazione ammirevole di tutti gli effettivi quando si è trattato di respingere il tentativo di rimonta della Roma nella ripresa, anche a costo di scaraventare il pallone in tribuna senza tanti salamelecchi.

Insomma, lo 0-1 dell’Olimpico, per una volta, è figlio dell’essenzialità e del pragmatismo del collettivo nerazzurro. E proprio questo restituisce sicurezza e consapevolezza dopo una fase iniziale della stagione connotata, in campionato, da troppe svagatezze difensive. Una vittoria col minimo scarto, conseguita col minimo sforzo e serrando ermeticamente le fila dalla cintola in giù, non può che fare bene anche dal punto di vista psicologico a una formazione che pareva aver un po’ smarrito l’identità vincente dell’anno scorso.

La ritrovata impenetrabilità della difesa di Inzaghi

Detto questo, la differenza di qualità e di pulizia tecnica rispetto all’undici di Juric è emersa nelle pur sporadiche folate offensive di Lautaro e compagni e poi nella gestione oculata del palleggio nei venti minuti finali, con l’1-0 da blindare. Una superiorità, latente ma tangibile, che ha consentito di mettere in ghiaccio il risultato. Ma l’aspetto più importante resta l’impenetrabilità della linea difensiva a 3 (di fatto nel finale di gara a 5) di Inzaghi: precondizione e primo, fondamentale presupposto per ritrovare la brillantezza e l’autorevolezza ostentate per tutta la passata stagione.

Quale lo step successivo?

Lo step successivo, da compiere possibilmente contro la Juventus nella prossima giornata di serie A, sarà quello di tornare a imporre il proprio calcio e la propria personalità nell’arco dei novanta minuti. E una solida affermazione in trasferta senza - quasi - sporcare i guantoni di Sommer è il miglior viatico per riuscire nell’intento.