Ottimo Bologna a Genova per un tempo e mezzo, poi i felsinei si buttano via: un segnale inquietante in vista dell'Aston Villa

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Oggi alle 17:13Champions Insights
di Matteo Bordiga

Sembrava poter essere il viatico migliore per la trasferta di Birmingham con l’Aston Villa in Champions League. E invece alla fine resta in mano un misero pareggio che, per come si era messa la partita, appare più strettamente imparentato con la sconfitta che con la vittoria.

Per un tempo e mezzo il Bologna è tornato a fare il Bologna

Eppure proprio nel momento di massima emergenza, complice la pioggia di infortuni che si è abbattuta su Vincenzo Italiano alla vigilia della sfida di Marassi col Genoa, per un tempo e mezzo il Bologna è tornato a fare il Bologna. Complice anche il momento disgraziato del Grifone, a sua volta ampiamente rimaneggiato e in crisi tecnica e psicologica ormai da tempo.

Con i ko in contemporanea di pedine fondamentali quali Erlic, Aebischer, Ndoye e Iling-Junior, il tecnico rossoblù ha dovuto ripensare lo schieramento di partenza, dovendo rinunciare soprattutto a esterni d’attacco che, con le loro giocate, sanno essere decisivi. Ma a Marassi i felsinei sono partiti con un assetto smaccatamente offensivo, che prevedeva due esterni tecnici e veloci come Orsolini e Dominguez e la forza d’urto di due punte come Odgaard e Castro. E per settanta minuti circa, come si diceva, si è rivista la squadra dell’anno scorso: autorevole, dominante, tecnicamente pulita e anche incisiva negli ultimi metri: proprio la dote che era mancata a Orsolini e compagni in questo avvio di stagione.

Decisiva la "garra" del Grifone e la fragilità psicologica dei felsinei

Cosa sia accaduto nei venti minuti finali a un Bologna che pareva poter amministrare tranquillamente il doppio vantaggio è difficilmente spiegabile. Se non con una condizione mentale “invertita” che, dopo il gol dell’1-2 di Pinamonti, ha improvvisamente spinto il Genoa a credere nella rimonta e ha seminato paura e insicurezza tra le fila felsinee. Segno questo di una tenuta psicologica e di una personalità ancora tutte da costruire per l’undici di Italiano.

Segnali preoccupanti in vista di Birmingham

Il 2-2 finale, frutto di una reazione genoana più rabbiosa e nervosa che sorretta dal gioco, lascia in bocca al Bologna il sapore amaro della beffa. E la consapevolezza che in campo europeo, specie in uno stadio caldo come quello dell’Aston Villa, non ci si potrà assolutamente permettere di spegnere la luce per venti minuti. Pena l’uscita rovinosa, senza possibilità di ritorno, dal palcoscenico dorato della Champions League.