Milan, buoni i tre punti... e poco altro. Il Club Brugge nel primo tempo si era fatto preferire. Occorre cambiare approccio alle gare in Champions

Milan, buoni i tre punti... e poco altro. Il Club Brugge nel primo tempo si era fatto preferire. Occorre cambiare approccio alle gare in ChampionsTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 22:28Champions Insights
di Matteo Bordiga

Tre punti liberatori. E un ottimo spirito di reazione dopo il gol del pareggio del Club Brugge, che ha portato alla doppietta di Reijnders e a mettere in ghiaccio il successo.

Ancora un approccio troppo morbido

Eppure le buone notizie, per il Milan, finiscono qui. Il 3-1 ottenuto a San Siro è una mano santa per la classifica di Leao e compagni, che hanno centrato i primi tre punti stagionali in Champions League. Ma, se si analizza la partita con lucidità e con spirito critico, non si può fare a meno di notare che l’approccio dei rossoneri, ancora una volta, è stato troppo morbido. Il Club Brugge, abile a tessere la sua ragnatela di passaggi e a pressare un Milan svagato nei primi minuti, ha ripetutamente sfiorato il vantaggio. Che avrebbe anche meritato, prima del gol rocambolesco di Pulisic: un corner velenoso che ha sorpreso un colpevole Mignolet e ha rivitalizzato una squadra fino a quel momento grigia come la – rivedibile – maglia che indossava stasera.

Al Diavolo è girato tutto per il verso giusto

Che si trattasse della classica partita in cui gira tutto per il verso giusto lo si è capito quando i belgi sono anche rimasti in dieci uomini per un’espulsione decretata dal VAR. Ma ciononostante in avvio di ripresa hanno trovato il guizzo del pareggio, facendo correre un brivido lungo la schiena di Paulo Fonseca. A quel punto il Milan si è finalmente scosso e, pur senza fare sfracelli, ha trovato due gol di pregevole fattura che hanno chiuso in gloria la serata.

Questo Milan può davvero essere competitivo in Champions?

Però i difetti atavici di questa squadra restano: aldilà dell’atteggiamento discutibile in avvio di entrambe le frazioni di gioco, la sensazione è sempre quella di vedere un Milan troppo "lungo" in campo, con una difesa spesso mal posizionata ed esposta alle scorribande degli avversari. La qualità degli uomini offensivi dei meneghini alla lunga, contro formazioni non di primissima fascia, finisce per fare la differenza. Ma Fonseca è ancora lontano dall’aver trovato quegli equilibri tra i reparti e quella continuità di prestazioni che sono imprescindibili se si vuole pensare di fare strada nella massima rassegna continentale.