La banda-Gasperini è maturata: ora vince anche le partite "sporche". La prova del nove sarà la sfida al Napoli contiano

La banda-Gasperini è maturata: ora vince anche le partite "sporche". La prova del nove sarà la sfida al Napoli contianoTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 1 novembre 2024, 00:07Champions Insights
di Matteo Bordiga

La vittoria ottenuta contro il Monza ha un sapore particolare per l’Atalanta. Perché è stato un successo sudato, complicato, per certi versi anche “sporco”. Ma fondamentale sia per la classifica che per l’autoconsapevolezza della banda-Gasperini.

Prima l'Atalanta raramente vinceva partite come quella contro il Monza

Fino ad appena qualche settimana fa i bergamaschi difficilmente avrebbero vinto una partita del genere. Il Monza non ha affatto demeritato al Gewiss Stadium, tenendo botta per settanta minuti con una buona organizzazione di gioco e con una difesa che, fino al gol di Samardzic (grande azione corale nerazzurra), non aveva sbagliato nulla.

L’Atalanta – e questo è stato il principale (forse l’unico) difetto che finora le ha impedito di lottare per lo scudetto – di solito per vincere aveva bisogno di dominare le partite. Di imporre all’avversario la propria arrembante frenesia, la propria superiorità tecnico-tattica e i propri ritmi vorticosi. Quando questo non accadeva, raramente gli orobici portavano a casa i tre punti.

Il 2-0 ai brianzoli segna una cruciale inversione di tendenza

La gara col Monza quadrato e disciplinato di Alessandro Nesta, dunque, segna una fondamentale inversione di tendenza. L’Atalanta ora sa vincere anche da grande squadra: sporcandosi le mani, buttando qualche palla in tribuna, lottando su ogni contrasto e, soprattutto, aspettando il momento giusto per colpire. Questo era lo step imprescindibile (l’ultimo?) che doveva fare la Dea per consacrarsi stabilmente come una big del nostro calcio: imparare a tirare fuori il coniglio dal cilindro quando l’avversario le “incarta” la partita. 

Dopo la rete del vantaggio nerazzurro il Monza ha creato poco, mentre l’Atalanta in venti minuti ha raddoppiato e costruito almeno altre tre nitide occasioni: tutto quello che non era riuscita a fare nei precedenti settanta minuti. Perché non basta colpire a freddo, ma occorre anche sapere sfruttare l’inerzia psicologica del momento e, una volta affondati gli artigli, impedire all’avversario di rientrare in gara.

Ora gli esami di laurea contro Napoli, Real Madrid e Barcellona

Insomma, i ragazzi terribili del Gasp sono diventati campioni maturi. E ora, per certificarlo definitivamente, li attendono nell’immediato un big match di serie A e, in futuro, due impegni di Champions League che sanno tanto di esame di laurea: le sfide contro Napoli, Real Madrid e Barcellona.