La marcia di avvicinamento delle "italiane d'Europa" al ritorno in Champions League: focus su Udinese-Atalanta
Una partita dura e scorbutica. Proprio una di quelle sfide che servono per risollevarsi e per ritrovare le proprie certezze dopo una sconfitta pesante e, in definitiva, largamente meritata.
Gasp, c'è il ko di Supercoppa da smaltire
L’Atalanta sabato ripartirà da Udine per confermare di essere una formazione ormai matura per puntare allo scudetto. La batosta subita in Supercoppa per mano dell’Inter va smaltita e metabolizzata, perché ha lasciato l’amaro in bocca per diverse ragioni. Una su tutte lo schieramento di partenza deciso da mister Gasperini: l’attacco “sperimentale” formato da Brescianini, Samardzic e Zaniolo e la rinuncia a centrocampo al pilastro Ederson hanno prodotto l’effetto di lasciare fin troppo spazio alle iniziative interiste. Lautaro e compagni non si sono fatti pregare e, specialmente nel primo tempo, hanno messo a ferro e fuoco la retroguardia bergamasca, legittimando un vantaggio che tuttavia è arrivato più tardi, a inizio ripresa, con la doppietta di Dumfries. Poi, con l’ingresso in campo dell’artiglieria pesante (Lookman, De Ketelaere e soprattutto Ederson), l’Atalanta ha ripreso forza e convinzione, sfiorando più volte l’1-2 che avrebbe riaperto la partita.
L'Udinese in casa propria è un osso duro
C’è da scommettere che a Udine, in campionato, Gasp riproporrà fin dal primo minuto la migliore formazione possibile. Anche perché l’avversario è di quelli tosti: l’Udinese è tra le compagini più fisiche della serie A e in casa propria, oltre a proporre un calcio arrembante e intraprendente, sa come far giocare male gli avversari. È molto difficile andare al Bluenergy Stadium a imporre il proprio gioco e a dominare la partita dall’inizio alla fine: in pochi ci sono riusciti. Anche l’Inter ha faticato moltissimo per strappare i tre punti ai bianconeri di Runjaic. Ergo per gli orobici la trasferta friulana rappresenta un significativo banco di prova: un crash-test che dovrà saggiare la forza tecnica e morale di Lookman e compagni, nonché la loro capacità di reagire a una sconfitta fastidiosa e piuttosto netta.
I tre punti saranno la priorità assoluta della Dea
L’importante sarà vincere, al di là del modo in cui arriveranno i tre punti, per recuperare immediatamente slancio e autoconsapevolezza. Anche perché ormai la Dea, divenuta a tutti gli effetti una big del calcio italiano ed europeo, sa come si vince - sui campi più ostici e rognosi - anche senza esprimere il proprio miglior calcio e senza brillare per novanta minuti.