Pep, che succede? La difesa del City è un colabrodo. Gyokeres e Trincao hanno maramaldeggiato...
Non è un periodo felice per il Manchester City. Quella contro lo Sporting Lisbona, in Champions League, è stata la terza sconfitta consecutiva tra Coppa di Lega, campionato e massima rassegna continentale. Un sonante 4-1 che ha platealmente messo in evidenza tutti i problemi e le lacune dell’undici di Guardiola, scopertosi fragile e vulnerabile come non accadeva da tempo.
City, difesa colabrodo e meccanismi da rivedere
La prima cosa che balza all’occhio, nella disastrosa trasferta di Lisbona, è la sconcertante perforabilità della linea difensiva. Sappiamo che Guardiola tiene sempre un baricentro molto alto, ma in questo periodo evidentemente non c’è connessione tra i reparti e sincronia di movimenti, visto che vengono concesse agli avversari (dal Bournemouth in Premier League allo Sporting ieri) autentiche praterie nelle quali infilarsi.
Ieri Gyokeres e Trincao hanno tagliato a fette la retroguardia dei Citizens, imperversando in campo aperto e trovando con fin troppa facilità la via dell’uno contro uno con Ederson. I meccanismi di squadra e il gioco spumeggiante dei lusitani, molto più diretto e verticale rispetto a quello fraseggiato degli uomini di Pep, hanno avuto decisamente la meglio, complice una svagatezza e una superficialità difensiva francamente inaccettabili per una corazzata del calibro del City.
Troppe occasioni da rete gettate al vento
La seconda considerazione da fare è che i Citizens, come anche contro il Bournemouth, hanno banalmente cestinato troppe occasioni da gol. La punta dell’iceberg è stato il rigore sparacchiato sulla traversa da un Erling Haaland che sta forse attraversando il suo momento più difficile da quando è sbarcato a Manchester.
Il peso dell'assenza di Rodri
Ci sono comunque tutti i presupposti per pensare che la crisi dei campioni d’Inghilterra sia passeggera, e che dopo la sosta Bernardo Silva e compagni riprenderanno a mietere gol e vittorie. Però l’assenza di Rodri, cuore e cervello pensante della squadra, non può non pesare. E infatti gli equilibri del City non sono più quelli dell’anno scorso.