Real, contro le grandi stecchi sempre. E il problema non è solo Mbappé: manca una precisa identità di gioco
Niente da fare. Il Real Madrid di Carlo Ancelotti non è ancora guarito. Anzi, continua a ricadere nei suoi atavici errori.
Il Real stecca sempre con le grandi
Il minimo comune denominatore di questa stagione per i Blancos - almeno fino a oggi - è stato la tendenza a perdere sistematicamente gli scontri con gli avversari di alto livello: dal Barcellona al Milan, dal Liverpool all’Athletic Bilbao. Insomma: quando la posta si alza, le Merengues steccano.
Non è ovviamente un caso. Va sempre ricordata l’assenza contemporanea di titolari inamovibili come Alaba, Militao e Carvajal, che contribuivano a dare equilibrio alla fase difensiva. E poi c’è, ovviamente, il caso-Mbappé. Il fuoriclasse francese ha segnato finora otto reti in quattordici gare di Liga, quindi il suo score personale non è nemmeno malvagio. È però venuto a mancare nei momenti più importanti: contro il Barcellona ha fallito tre palle gol clamorose davanti al portiere avversario, mentre con Liverpool e Bilbao i suoi errori in fotocopia dal dischetto sono risultati decisivi. Col Milan, poi, è stato spettatore non pagante.
Il problema di Mbappé è prima di tutto psicologico
La sensazione è che, aldilà della posizione in campo (Kylian preferisce giocare defilato sulla sinistra, ma in quel caso pesterebbe i piedi al compagno Vinicius), il francese debba innanzitutto ritrovare serenità mentale e autostima. Psicologicamente il suo impatto con la realtà madridista non è stato dei migliori, ma un tecnico dall’esperienza e dal buon senso di Ancelotti potrà essergli di grande aiuto.
Nel Real dominano le giocate dei singoli a discapito del collettivo
Anche a Bilbao, comunque, il Real ha dato l’impressione di non avere un’organizzazione di gioco strutturalmente solida e collaudata. Troppo spesso i Blancos si affidano ai lampi dei loro pur numerosi campionissimi, ma non sembrano giocare veramente da squadra. E quando non è il collettivo a esaltare i singoli, ma accade esattamente il contrario, vuol dire che tatticamente (e forse anche filosoficamente) c’è qualcosa da rivedere.
L’Atalanta, intanto, attende il Real al Gewiss Stadium martedì 10 dicembre. E, se lo stato di forma attuale delle due squadre verrà confermato dal campo, lo sgambetto potrebbe essere dietro l’angolo…