A San Siro un Milan grigio come la sua maglia. Ma alla fine i tre punti pesano come un macigno

A San Siro un Milan grigio come la sua maglia. Ma alla fine i tre punti pesano come un macignoTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 01:56Champions Insights
di Matteo Bordiga

Tanta, troppa sofferenza. Ma alla fine tre punti pesanti come un macigno che, anche alla luce del calendario favorevole che attende i rossoneri, praticamente consegnano al Milan su un piatto d’argento l’opportunità di sbarcare agli ottavi di finale di Champions League.

Un Milan sbiadito contro la Stella Rossa

La prova dell’undici di Paulo Fonseca contro la Stella Rossa non è stata certo esaltante. Anzi, per certi versi ha ricalcato quella della precedente gara europea del Diavolo, disputata in casa dello Slovan Bratislava. Con l’aggravante che, ieri sera, si giocava a San Siro. Leao e compagni, pur riuscendo ogni tanto a verticalizzare con pericolosità (e la bella rete del portoghese ne è la dimostrazione più lampante), hanno subito il palleggio compassato dei serbi, concedendogli anche qualche grossa opportunità dalle parti di Maignan.

Vittoria tanto brutta quanto importante per i rossoneri

Anche una volta trovato il vantaggio l’undici meneghino non ha dato la sensazione di brillare, limitandosi sempre a svolgere il “compitino” piuttosto che affondare i colpi per chiudere la partita. Così, nel cuore della ripresa, il pari della Stella Rossa non è giunto immeritato (grazie all’ex torinista Radonijc). Alla fine - con la complicità decisiva del baby Camarda - è arrivato il guizzo di Abraham per il preziosissimo 2-1 finale, al termine di una partita tanto brutta quanto decisiva per le sorti europee dei rossoneri.

Ma in caso di qualificazione bisognerà alzare l'asticella

Ma attenzione: già a partire dalla prossima sfida col Girona, avversario più tecnico e più impegnativo rispetto alla Stella Rossa, bisognerà cambiare marcia. Quanto mostrato nelle ultime apparizioni dal Milan non è sufficiente - in caso di qualificazione agli ottavi - per superare i turni a eliminazione diretta. Occorre più sostanza, più personalità. E, soprattutto, più concentrazione e continuità di rendimento nell’arco dei novanta minuti.