Bologna con vista Monaco in Champions. Ma intanto occhio al Cagliari: in Sardegna sarà una gara-trabocchetto

Bologna con vista Monaco in Champions. Ma intanto occhio al Cagliari: in Sardegna sarà una gara-trabocchettoTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 18:25Champions Insights
di Matteo Bordiga

Non è un momento semplice per il Bologna. I risultati in campionato stanno arrivando a singhiozzo e col contagocce, mentre in Champions i felsinei hanno fin qui ottenuto un punto, ma non sono ancora riusciti a segnare nemmeno un gol.

La sterilità dell'attacco è il problema numero uno

Proprio la sterilità dell’attacco è il problema principale di Orsolini e compagni. La squadra gioca, arriva fino alle porte dell’area avversaria, riesce anche a creare delle nitide palle-gol ma poi raramente finalizza. Lo “stoccatore” principe ancora, al netto delle prestazioni volenterose di Castro e dello scarso impatto che ha avuto fino a questo momento il neo-acquisto Dallinga, non si intravede nella rosa di Vincenzo Italiano.

Questo handicap potrebbe pesare molto nelle prossime due partite di campionato contro Cagliari e Lecce, ma soprattutto nella sfida di Champions League in programma il 5 novembre contro lo spumeggiante e sbarazzino Monaco. A proposito del campionato, attenzione alla trasferta di dopodomani a Cagliari: la classica gara-trappola. Gli emiliani ci arriveranno senza diversi infortunati, tra cui il lungodegente Aebischer e, con ogni probabilità, anche l’ex di turno Lykogiannis, che potrebbe dover saltare il match dell’Unipol Domus.

Nella gara-trappola di Cagliari gli emiliani dovranno in primis ritrovare concretezza

Il Cagliari, desideroso di riscattare la grigia prestazione di Udine, verosimilmente imposterà una partita molto aggressiva e a tratti arrembante, col preciso obiettivo di centrare i tre punti. Il Bologna dovrà “sporcarsi le mani” e soprattutto ritrovare quella concretezza in fase offensiva che, grazie anche all’estro di Zirkzee (ex oggi parecchio rimpianto), consentiva ai felsinei di concretizzare la grande mole di lavoro svolta da tutta la squadra. In caso contrario, e cioè se il team di Italiano dovesse rivelarsi ancora una volta esteticamente gradevole ma a conti fatti inconcludente, il pragmatismo dei rossoblù isolani, unito al calcio verticale e diretto di Davide Nicola e alla spinta dei diciottomila della Domus, potrebbe risultare fatale.